giovedì 8 aprile 2010

Irene Grandi - "Alle porte del sogno"


IRENE GRANDI
“Alle porte del sogno”



Vivere con, e non contro. Usare una crisi come momento di rinascita, come una folata di vento che diventa una spinta alla vita e rivela una forza interiore inaspettata. Mettere in armonia la natura con il mondo artificiale, nelle parole come nei suoni: sono questi i temi di “Alle porte del sogno”, il settimo disco di Irene Grandi.

Non sembrano passati quasi 5 anni dall’ultimo album di inediti, “Indelebile” del 2005. In questo periodo Irene non è stata certo con le mani in mano, ma ha inanellato un successo dietro l’altro. Prima nel 2007 con “irenegrandi.hits”: molto più di una raccolta, un doppio album con nuovi brani, cover, collaborazioni e riletture acustiche. Poi l’anno dopo con “Canzoni di Natale”, primo disco di una cantante italiana che si inserisce nella tradizione internazionale dei dischi natalizi.

«E’ da un sacco di tempo che penso a questo disco: i primi spunti arrivano da quattro anni fa, ma tutto si è concluso con un lavoro frenetico degli ultimi mesi», racconta Irene.

“Alle porte del sogno” esce venerdì 19 febbraio per Warner Music, in concomitanza con il ritorno di Irene al Festival di Sanremo, dove mancava da 10 anni. Ci sarebbe dovuta andare tre anni fa, ma “Bruci la città” venne scartata dalla commissione selezionatrice. Poi si sa com’è andata: la canzone - scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle per “irenegrandi.hits” - si prese una rivincita sul campo, diventando il pezzo dell’estate 2007. Per prendersi un’altra rivincita, Irene torna a Sanremo proprio con un nuovo pezzo di Bianconi, “La cometa di Halley”:

«Tra me e Francesco c’è ormai una fiducia totale», dice Irene. «Mi aveva mandato questa canzone in una stesura praticamente completa, ma affidandola alla mia interpretazione e al mio gusto nell’arrangiamento. Ci siamo trovati alla perfezione sia nelle immagini del testo, sia nell’ariosità dei suoni. E’ un perfetto preludio per il disco».

Nelle 11 canzoni dell’album, Irene affronta il tema della ricerca di un modo di vivere fino in fondo le emozioni, senza rimuovere le sofferenze, ma con la voglia e l’entusiasmo di trovare una nuova strada, in armonia con se stessi e ciò che ci circonda. “C’è il miracolo della musica leggera nelle tue canzoni: riesci a dire cose drammatiche e profonde, ma la sensazione che ti resta è di grande positività”, le ha detto Franco Battiato dopo avere ascoltato le canzoni del disco.

Musicalmente, “Alle porte del sogno” è il disco che ci si può aspettare da un’entusiasta e irrequieta per natura come Irene Grandi, ed è anche qualcosa di più. E’ un album radicato nella tradizione e nella storia della cantante, nei suoi legami con la canzone italiana e con quella internazionale. Ma guarda anche avanti, con suoni contemporanei, ogni tanto volutamente spiazzanti, che si innestano sulle canzoni e sulle melodie cantate da Irene: «Non è la prima volta che sperimento questi suoni, ma poi avevo un po’ nascosto questa mia tendenza. Per questo disco avevo voglia di sentire la mia voce sopra un sostegno che non fosse soltanto rock o acustico, come nella mie precedenti uscite», racconta.

Irene ha lavorato direttamente al disco anche come co-autrice di quasi tutti i brani, condividendo la co-produzione artistica con Pio Stefanini, che già in passato aveva lavorato come autore per lei, e che più recentemente aveva prodotto “Bruci la città”.
Il disco è stato inciso in campagna a Borgo San Lorenzo, in un “annesso agricolo” in Toscana: «in realtà è una capanna tecnologica, è una piccola casa di Hansel e Gretel, con tutto quello che può servire per fare un disco in uno spazio molto ristretto. Ci ha dato la sensazione di lavorare in casa, senza quel disagio che ogni tanto ti mette addosso lo studio, ma con tutta le tecnologia possibile a disposizione».


Nel disco Irene ritrova autori che sono suoi collaboratori storici e scopre nuove penne. C’è l’amico Gaetano Curreri degli Stadio, che aveva firmato assieme a Vasco diverse canzoni per Irene in passato, e che questa volta scrive la conclusiva “Stai ferma”. E c’è il giovane poeta toscano Alfredo Vestrini: «E’ un personaggio particolare, un po’ misterioso. Uno che non fa soltanto poesia, la vive davvero. Assieme siamo riusciti ad aumentare il significato delle sue poesie, a farle esplodere nelle canzoni. E’ stato uno spasso avere così tante parole a disposizione da mettere nella musica che stavo scrivendo».

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